forse non tutti lo sanno, ma io e roberto (agostini) scriviamo insieme un sacco di robe e poi le raccogliamo e poi facciamo dei libri. Al momento siamo arrivati a 2 (libri). Uno già presentato e bello che esaurito (vediamo se è il caso di ristamparlo) e uno in attesa di presentazione (covid permettendo). Fatto sta che sia io che roberto stiamo cercando qualcuno che ci ospiti per far si che presentiamo questo nuovo libro. Nel frattempo godetevi (l’audio fa affanno, però i titoli iniziali e di coda sono fantastici) la presentazione che abbiamo fatto oramai tre anni fa (aprile 2019) del primo.

E’ stata una cosa pazzesca, il comune voleva darci lo stadio per la presentazione (circa 35.000 persone presenti), ma noi siamo modesti. Abbiamo optato per la saletta della bibilioteca, perchè noi siamo come quei musicisti di nicchia che si mettono a cantare le loro canzoni contro il sistema e che boicottano gli eventi mondani. Alla fine (dato che la cosa è attuale) abbiamo tirato dietro del purè a dei quadri. Peccato che fossero i quadri elettrici della biblioteca e ci siamo beccati pure la fattura dell’elettricista per il cambio di una quindicina di fusibili.

Ma sto andando fuori tema.

Ci ha presentato un personaggio istrionico e a dir poco eccezionale, Walter Basso. Uno che non le manda a dire. Maestro dell’umorismo veneto e discepolo di un altro grande, Dino Durante (andate a fare qualche ricerca in google, purtroppo era un umorista come non pochi degli anni passati e ha rallegrato migliaia di veneti con le sue pubblicazioni, pure scorribande storiche).

Non ultimo sono intervenuti l’allora sindaco del paese (Gerry Boratto) e l’amico nonché presidente della locale associazione degli artisti di san martino (i dipintori luparensi).

Abbiamo parlato del fatto che i social sono un minestrone colossale e che l’entropia si impossesserà inevitabilmente di quello spazio e – a causa di questo – vi sarà una deriva con una selezione avversa verso gli elementi più indegni a partecipare alla vita sociale di queste realtà virtuali. Potete verificarlo voi stessi spostando lentamente la vostra barra e arretrando anche di qualche mese la successione di interventi su qualsiasi social per capire che oramai ci stiamo incamminando verso il paradosso della teoria dei tre caffè.

Non mi resta di augurarvi una buona visione (per l’audio ne riparliamo al prossimo video). Cliccate, cliccate e cliccate così divento ricco, mi compro la porsche e poi vado in giro buttando fuori le banconote dalla macchina. Non è vero.