Da qualche tempo ho notato due cose evidentissime: sto diventando sempre più grigio e il tempo passa a velocità elevatissime.
So di dire l’ennesimo luogo comune. E so pure che alcuni noteranno che sto diventando sempre più brontolone. Tranquilli, quella è l’unica cosa che continuo a perpetrare da anni immemori. Credo sia un vizio di famiglia.

Non vi voglio tediare, comunque sulle constatazioni del tempo, ma su una questione tecnologica. Cosa che a me intriga moltissimo. Fino a qualche tempo fa le mie macchinine di casa funzionavano beatamente con il loro sistema operativo (ubuntu per la cronaca). Ho un portatile su cui tutt’ora gira (male) windows 7. E per lavoro utilizzo OS X (varie versioni, qua si la cosa si fa lagnosa e noiosa). A tempo sempre più perso gestisco un grappolo di server dove – col tempo – ho imparato a rispettare l’oramai desueto OSX server, ubuntu server e – tanto per non farci mancare niente – windows server (idem anche qui, versioni varie). Da qualche tempo un pc su cui ho avuto modo di cambiare un paio di volte scheda madre e processore (a causa di una presunta “spinta negativa” causata dall’originario sistema operativo) avevo messo da parte un bellissimo pc su cui erano montati i prodigi della tecnologia (un fiammante i7 con 8 gigabyte ecc. ecc.). Il sistema originario continuava a bloccarsi e temevo che scheda o processore avessero ceduto il passo per l’ennesima volta ad un sistema stabile ma collassante, stante i suoi vetusti 32 bit (che continua a prorogare in vece di una presunta continuità con applicativi vecchi come mosè). Citando i miei amici de ‘lo stato sociale’ sono giunto ad una ipotesi molto plausibile: e se non fosse colpa della scheda madre / processore? Se – semplicemente – fosse solo il sistema operativo a creare problemi? Ebbene, munito di una buona dose di pazienza, reinstallo sistema operativo ma…Niente, nulla. Il pc continuava a bloccarsi. Memore di alcuni interventi fatti qualche eone fa, mi munisco di una chiavetta USB su cui installo il primo linux che trovo online. Sento – da qualche settimana – parlare benissimo di una distro molto stabile e decido di vedere se è realmente colpa di scheda / scheda grafica / dischi / ecc. ecc…. Butto su e riavvio con F10. In otto ore di test non solo la macchina reagisce divinamente ma – cosa fondamentale – non si pianta mai. Dopo aver consultato l’oracolo di delfi, decido una cosa che non avrei mai pensato per un pc da tavolo. Ripartiziono i dischi ed installo questa distro. Virtualizzo il sistema da 32 bit e lo lancio come macchina virtuale. Risultato: i programmi girano alla stessa velocità e – inoltre – sfrutto i 64 bit del nuovo sistema (indirizzando tutti gli 8 gigabyte, prima era impossibile) Ebbene, giunti a questo punto, mi sento disarcionato. Non solo ho un pc che corre come un treno (e bene), ma posso addirittura lanciare macchine virtuali a iosa (ram permettendo). Adesso che ho fatto venire i capelli grigi anche a voi, volevo chiudere con una ulteriore considerazione. In meno di un anno ubuntu ha fatto tre salti di versione. E la cosa non mi è mai piaciuta. Non fosse altro che alla mia vetusta età vedere tutti quegli alert “hai fatto il backup?” “sei sicuro?” “guarda che se non l’hai fatto, è meglio che lo fai” “guarda che stai facendo qualcosa che non va” e così via diciamocelo, rompe i coglioni. E, inoltre, questi salti hanno progressivamente rallentato le mie macchinine che – bene o male – sono un po’ obsolete (se siete troppo giovani o non sapete l’italiano andatevi a comprare un vocabolario). E ubuntu quindi cominciava a stancarmi sempre di più. Morale della favola ho preso la chiavetta e ho installato la distro nuova anche sul portatile. Ora va ad una velocità accettabile ma, soprattutto, i riavvii non sono più lunghi e noiosi (ubuntu aveva la prerogativa di caricare ottantamila ambienti grafici, io arrivo dai system 36, al massimo mi bastava cambiare il colore del carattere).

Inoltre ubuntu rompeva eternamente con sta storia delle librerie non open source. Ubuntu, porta pazienza, MA CHI SE NE FREGA? Ti danno una libreria? Prendila? Anche la storia del generatore dei numeri random… Siamo ai limiti del paradossale, non credete? Ma questa è un’altra storia.

Ad ogni modo adesso sono ad un 50% dei pc di casa. Il prossimo è un bellissimo portatile del 2004 che funziona con un ubuntu versione vecchia (ma gira da dio). Il problema sarà abituare il suo proprietario.

A proposito: ho scoperto che una trentina di “utenti” continuavano ad usare uno dei miei server per inviare spam (e per questo motivo il mio ip è stato messo in alcune blacklist per qualche giorno). Ho fatto le mie verifiche e rintracciato tutti gli zombi da dove partivano gli attacchi. Morale della favola: “tu, idiota che continui a cercare di accedere in ssh al mio server, prenditi qualche giorno di ferie perchè tutti i canali sono chiusi. Tutti.”

PS del 4 gennaio 2020: ad oggi continuo a pensare che la strada giusta non sia quella di fossilizzarsi su un unico sistema operativo. E, ad oggi, ho capito che internalizzare i server può essere molto stressante. Regola n. 1: Mai internalizzare un servizio se sai che costa molto meno esternalizzarlo.